L’Orologeria Gioielleria Sangalli affonda le sue radici nel 1900, anno della sua fondazione ad opera di Egidio Casini. Dopo 25 anni trascorsi in via Verri, l’attività si trasferisce nella sede definitiva di via Bergamini 7, a pochi passi dal Duomo e dall’Università degli Studi di Milano, divenendo spettatrice delle correnti culturali e artistiche che hanno infiammato la storia di Milano lungo tutto il XX secolo.
Dopo aver assistito alle dissacranti performance futuriste, contrapposte alle opere di immortale classicità rappresentate al vicino Teatro alla Scala, l’Orologeria passa miracolosamente indenne tra i bombardamenti delle 2 guerre e, negli anni della ripresa, torna ad essere al centro di quella vivace ‘via dei mestieri’ che, nel Medioevo, aveva condotto al nome di Via Bergamini, quando erano i formaggiai della bergamasca (i ‘bergamini’, appunto), che giungevano in inverno per vendere i prodotti caseari preparati durante l’estate. Ciò che si vendeva nei difficili anni della guerra era prevalentemente la bigiotteria, poco costosa ma comunque attraente come un gioiello, fulgida promessa del successivo boom economico e dell’ingresso nei veri e propri ‘tempi d’oro’.
Nel segno di un bilanciamento tra passato, presente e futuro, ed artefice di tanti maestri orologiai che hanno trovato formazioni tra le sue pareti, oggi l’Orologeria è giunta alla sua quarta generazione.
Negli anni ‘20 entrò in attività il nipote del fondatore, Egidio Campana, ed è nel 1970 che si compie un ulteriore passaggio generazionale, quando si aggiunse come socio Giuliano Sangalli, nipote di Egidio Campana. Giuliano iniziò a frequentare ‘la bottega’ fin dai primi anni di vita, imparando a conoscere tutti i segreti dell’arte orologiaia e cominciando a coltivare, fin da piccolissimo, la passione per gli ingranaggi che scandiscono la vita di tutti noi.
È proprio Giuliano Sangalli che conduce il negozio ancora oggi, assieme ai figli Andrea e Davide.
Due importanti riconoscimenti giungono nel 2005, quando la Regione Lombardia riconosce all’Orologeria l’onorificenza di ‘Negozio storico’, e nel 2006 quando il Comune di Milano le conferisce il del titolo di ‘Bottega storica’.
È in questa visuale, ad esempio, che è stato mantenuto l’arredo originale delle stanze, dall’armadio in legno con le ante a vetro per l’esposizione delle pendole, alla confortevole saletta denominata ‘studio’ dove, in un dialogo continuo, passato e presente tornano ad intrecciarsi, grazie alle antiche boiserie alle pareti, al soffitto a cassettoni completamente decorato, e a dettagli dal valore inestimabile.
Tra questi l’antico tavolo da lavoro in legno, che reca fiero i graffi e le scalfitture provocate dagli innumerevoli orafi che l’hanno usato negli anni, e la vecchia lampada da tavolo del prozio Egidio Casini, splendida e tuttora funzionante.
Contraltare di tecnologia e modernità è il laboratorio tecnico interno. Qui la passione per la precisione non smette mai di innovarsi e perfezionarsi, e in un unico ambiente si fondono macchinari d’avanguardia e tradizione centenaria, competenze certificate e massima professionalità.
In questo modo, l’assistenza fornita comprende tutti i tipi di orologi, antichi o moderni, dalle pendole da parete fino ai modelli da polso più attuali, senza dimenticare i deliziosi cucù.
Oltre alle attrezzature di ultima generazione, il laboratorio conserva anche macchinari e attrezzi originari che non solo conservano la loro efficienza, ma soprattutto racchiudono in sé uno stupefacente fascino estetico, come la ‘punzoniera’ con la campana protettiva in vetro soffiato e l’‘ottocifre’ in ottone per calibrare i bilancieri. Non manca un’incantevole bilancina tascabile per pesare i brillanti, accuratamente preservata nella sua scatoletta in mogano dove ancora sono contenuti gli appunti dello zio Casini, mentre molti ricambi per gli orologi da polso antichi sono tutt’oggi conservati in fialette di vetro soffiato con tappino di sughero.
Come gli avvenimenti storico-culturali, anche i clienti dell’Orologeria sono stati e sono tuttora ‘veri protagonisti del loro tempo’.
Se infatti i Cardinali e gli arcivescovi milanesi si sono sempre rivolti al negozio per la manutenzione degli orologi dell’appartamento Arcivescovile, il Capitolo metropolitano si rivolge all’Orologeria per la manutenzione degli orologi del Duomo.
In più, affezionatissimo era uno dei principali restauratori del Canto ambrosiano, monsignor Ernesto Teodoro Moneta Caglio, talmente ‘pignolo’ che si presentava in negozio con tanto di diario giornaliero degli scarti del suo orologio Zenith, al fine di ottenere una regolazione di precisione assoluta.
Nel modo della musica, cliente d’élite era il maestro Arturo Toscanini che, anche durante i suoi soggiorni in America, spediva in Via Bergamini 7 le amate pendole bisognose di riparazioni, e queste giungevano a Milano via nave, scrupolosamente imballate in carta di giornale legata assieme con lo spago.
Negli Anni ’50 che, a seguito della vincita di una gara, il negozio ricevette l’incarico di tenere la manutenzione e la carica settimanale di tutti gli orologi dell’Ospedale Policlinico: i cosiddetti ‘occhi di bue’, con cassa tonda in legno e quadrante in vetro bianco. Mantenendo ancora oggi lo stesso fascino del 1900, nel 2007 l’Orologeria è stata scelta come ambientazione per un noto film TV, e nel 2009 il negozio è stato inserito, su richiesta dell’editore, nel celebre calendario ‘El Milanes’.